Caro energia: nelle fonti rinnovabili una soluzione

Oltre 90mila le imprese che in Italia rischiano la chiusura entro la metà del 2023 per il caro energia

Nella prima metà del 2022 il prezzo del Gas è aumentato di 4 volte in un anno. Con l’introduzioni delle sanzioni alla Russia da parte dei paesi UE a seguito dello scoppio del conflitto con l’Ucraina ne è stata la principale causa.

Si parla ora di prima crisi energetica globale.

Le rimanenze di gas dovranno essere usate con grandissima cautela, queste le indicazioni contenute nel piano previsto dall’ex Ministero della Transizione ecologica.
Tra le misure preseti ci sono:
– l’accensione dei riscaldamenti per un’ora in meno al giorno
– l’abbassamento di 1 grado dei riscaldamenti
– l’accensione generale posticipata di 15 giorni

La situazione si aggrava tenendo conto dell’aumento di richiesta di elettricità. Infatti secondo un rapporto dell’AIE (Agenzia internazionale per l’energia) la domanda globale di elettricità aumenterà del 2,4% nel 2022, continuando a crescere nel 2023.

Il caro energia non si abbatterà soltanto sull’utilizzo diretto di energia ma andrà ad impattare sulle spese generali delle famiglie italiane. Secondo una stima riempire il frigo costerà il 10% in più, le bollette di luce e gas avranno un range, tra 2022 e 2023, di 1990€ e 3667€.
Aumenti che si abbatteranno anche sulle piccole e medie imprese. La spesa di energia per le imprese è aumenta dal 10% al 20%. Questo aumento dei costi si riverserà sui prezzi al consumo in tempi brevissimi in modo ancora più impattante.

Le soluzioni alla crisi energetica? Utilizzare fonti rinnovabili: energia idroelettrica, energia eolica, energie geotermica, fotovoltaico.

In Italia solo il 27% dell’energia consumata è autoprodotta da fonti rinnovabili.

Fonte: Altroconsumo, AIE, Energy 4 Europe, Unicusano, SunCity